Non ci dobbiamo spaventare di fronte al fatto che la nostra caldaia è ormai logora e non può più essere riparata: a voltecambiare conviene, soprattutto se parliamo di caldaie. Infatti se dobbiamo sostituire un pezzo oppure apporre una riparazione, dobbiamo tener conto che non solo quel pezzo è da sostituire o è rotto, ma che sicuramente gli altri componenti della caldaia sono nello stesso stato. Si potrebbe pensare che la sola riparazione permetta alla caldaia di ritornare alle sue prestazioni originali senza dover spendere una somma ingente per cambiare la caldaia. Tutto ciò è davvero sbagliato, perché una caldaia obsoleta, anche se mantenuta bene, continuerà ad avere problematiche.
Spesso una caldaia obsoleta fornisce una quantità di calore eccessiva per le reali necessità dell’edificio. Le vecchie caldaie hanno dimensioni notevoli e questa sola caratteristica è sufficiente per aumentare il consumo energetico e diminuirne l’efficienza intesa come rapporto tra energia necessaria ed energia prodotta.
I modelli tra cui scegliere la nuova caldaia si distinguono per vari aspetti, come il combustibile usato e il funzionamento (tradizionale o a condensazione). Bisogna ponderare anche la dimensione dell’ambiente da riscaldare, per far sì che non si scelga una caldaia che produca poco o troppo calore.
Altri fattori che influenzano il cambiamento della caldaia e il relativo nuovo acquisto sono: l'orientamento della casa, il clima, l’equipaggiamento termoisolante installato nell'abitazione. Il tecnico specializzato deve richiedere tutte queste informazioni e che non si deve limitare a trovare un modello che soddisfi le prestazioni richieste per una caldaia.
Un fattore che influenza sicuramente l’acquisto è l’efficienza energetica della caldaia, che viene calcolata mediante il rendimento di combustione che indica la percentuale di energia derivante dalla combustione trasferita all'acqua o all'aria che fungono da vettori per l'impianto termico. Maggiore è il rendimento, più grande sarà l’efficienza energetica della caldaia e in relazione a questo si vedranno ridotti i consumi energetici.
Se si decide di cambiare la caldaia è fondamentale scegliere un modello dotato della certificazione CE a garanzia di sicurezza.
I modelli da scegliere se si vuole cambiare la caldaia
Le caldaie si differenziano a seconda del combustibile utilizzabile; quello più diffuso è ilmetano. Viene usato anche un altro gas, il Gpl, però per il suo funzionamento servono bombole o serbatoi. Un tipo di caldaia che si sta facendo pian piano sempre più strada è quella alimentata dalle biomasse.
Le biomasse sono combustibili solidi di origine vegetale; legna e pellet sono le più famose. Ne esistono anche altri tipi come i gusci di nocciola o la sansa d’oliva.
Le caldaie che vengono usate nelle abitazioni sono solitamente di tre tipi: le caldaie di tipo B, di tipo C e le caldaie a condensazione.
Partiamo col descrivere le caldaie di tipo B, che sono costituite dalla camera di combustione aperta e a tiraggio naturale dei fumi di scarico, devono essere installate all'aperto o in locali aerati per evitare la formazione di ossido di carbonio. Le caldaie in camera aperta montano un solo tubo per lo scarico fumi. Prelevano l’ossigeno per la combustione direttamente dalla stanza in cui sono installate.
E’ consentita l’installazione di questo tipo di caldaia solo nel caso di sostituzione, cioè sostituendo una caldaia in camera aperta con una nuova sempre di “tipo B”. Questo accade sovente nei condomini quando tutti i riscaldamenti autonomi provvedono a scaricare i fumi nella stessa canna collettiva ramificata.
Le caldaie a camera di combustione stagna e a tiraggio forzato dei fumi di scarico, dette anche caldaie di tipo C, possono essere poste in qualsiasi stanza (eccetto garage e locali condivisi come i vani scale dei condomini) perché hanno una camera di combustione chiusa: attraverso due condotti di tubi, prelevano l’aria comburente dall'esterno ed espellono i fumi in canna fumaria.
Infatti, sia in caso di installazione di una nuova caldaia che di sostituzione di una vecchia caldaia domestica, occorre prevedere delle canne fumarie che arrivino al tetto (cioè dei tubi di scarico che arrivino fino al tetto dell'abitazione).
Se si decide di cambiare la caldaia, la migliore soluzione è sceglierne una a condensazione.
Le caldaie di questo tipo recuperano gran parte del calore contenuto nei fumi di combustione. Le caldaie tradizionali lo perdono dalla canna fumaria. I gas di combustione vengono immessi nell'atmosfera a una temperatura di circa 40 gradi anziché i 100 o più.
Cambiare la vecchia caldaia con una nuova a condensazione è indispensabile che la una canna fumaria sia adatta all'evacuazione di fumi umidi. Un tecnico abilitato è in grado di riconoscere se il camino va bene o se necessita di modifiche. Se si dispone di un camino indipendente, dovrà essere adattato con l’inserimento di un nuovo tubo che disponga la certificazione come resistente all'acidità dei fumi umidi. Non bisogna installare una caldaia a condensazione su una canna fumaria collettiva ramificata, dove venga condivisa da più apparecchi a tiraggio naturale.
Infine, per cambiare la nostra vecchia caldaia, possiamo optare per le caldaie a biocombustibili solidi; queste sono le caldaie a pellet o a biomasse legnose. Garantiscono risparmi di energia, economici e sono ecologiche. Il pellet viene ricavato dagli scarti della lavorazione del legno e dal settore alimentare. Le caldaie a pellet dispongono di controlli elettronici e a distanza, sono semplici da pulire e possono essere installate anche in caso di impianti di riscaldamento già esistenti.
Cambiare la caldaia: costi e detrazioni
Di solito per comprare una nuova caldaia di tipo tradizionale serve una cifra superiore ai mille euro, ma con un costo maggiore sulla bolletta del fornitore di gas, che si può aggirare anche sui cento euro all'anno. Purtroppo la minore spesa iniziale va a penalizzare il consumo. I costi di una caldaia a condensazione sono indubbiamente più alti, ma il risparmio energetico è garantito, oltre ad avere un prodotto all'avanguardia e poco inquinante. Conviene cambiare la caldaia e scegliere quella a condensazione, infatti si può godere della detrazione del 50% dall'IRPEF per le spese sostenute, e poi si può avere la detrazione per la riqualificazione energetica (ecobonus) del 65%. Per la sostituzione della caldaia con una nuova caldaia a condensazione si potrà utilizzare o l’una o l’altra detrazione, a seconda delle proprie circostanze, e non saranno cumulabili.
Oltre alle detrazioni si può usufruire anche di altre agevolazioni fiscali quali l’IVA ridotta.
Come abbiamo potuto dimostrare con quest’articolo cambiare la caldaia conviene, affidatevi sempre a un professionista serio che possa consigliarvi al meglio per indirizzarvi verso il prodotto migliore e vi assista durante l’installazione e i controlli periodici.
Fonte : www.preventivi.it
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